L’Athletic Terni ha appreso con stupore dai media la nuova “strategia” adottata da Palazzo Spada e dal CONI per il recupero del Camposcuola.
Lo stupore nasce principalmente dal fatto che la società sportiva risulta ad oggi ancora aggiudicataria, a seguito di concorso indetto con avviso pubblico da parte del Comune di Terni, della gestione temporanea dell’impianto Casagrande nelle more dell’esito definitivo del Bando Sport e Periferie utilizzato per finanziare lo sviluppo del progetto presentato dalla stessa Athletic Terni 11 mesi fa.
Risulta perciò sorprendente che nessun dirigente dell’Athletic Terni sia mai stato contattato da nessuno durante suddette fasi di analisi di percorsi alternativi al Bando Sport e Periferie nonostante, in base a quanto stipulato tramite apposita convenzione temporanea, sia proprio l’Athletic Terni al momento unico interlocutore ad averne diritto. Tutto ciò mentre la graduatoria dei progetti ammessi, inerenti il bando Sport e Periferie, risulta ancora provvisoria e dunque impugnabile.
Detta graduatoria, è bene sottolineare, è stata per ora determinata principalmente dai criteri “indice di vulnerabilità” che assegna a Terni (centro e non periferia) un punteggio inferiore ad altre città del sud e ad altre zone della nazione più socialmente degradate e periferiche. Oltre a ciò è risultata determinante la ripartizione 20-80 del totale delle risorse disponibili tra impianti del nord e del sud. Il punteggio ottenuto dal progetto è viceversa risultato alto ed è frutto del lavoro e dell’esperienza dei professionisti che lo hanno elaborato.
L’Athletic si riserva ogni azione a tutela della propria immagine nonché di quella dei soggetti e istituzioni che hanno ritenuto, anche attraverso atti sostanziati già da formalità, di sostenere il progetto che, nonostante tutto, è ancora possibile realizzare attraverso il percorso individuato un anno fa.