“Avevo fatto una promessa: portare in cima al Gran Sasso ‘Il sorriso di Teo'”. Gabriele Passagrilli quella promessa l’ha mantenuta completando i 31 km del massacrante percorso della Gran Sasso Skyrace con il tempo finale di 5h11’55”, piazzandosi al 52° posto assoluto. La maglia che indossava l’atleta #iloverun Athletic Terni era quella dell’associazione nata in memoria del piccolo Matteo, bambino di Spoleto morto a soli 13 anni per cardiopatia.

L’associazione nata per volere dei genitori si prefigge lo scopo di aiutare piccoli malati e le loro famiglie ed operare su ricerche e prevenzione nel campo cardiologico. E già in altre circostanze gli atleti del team ternano hanno gareggiato in giro per l’Italia portando il messaggio di speranza di cui si fa portatrice l’associazione dedicata al piccolo Teo. “Domani sarebbe stato il compleanno di Matteo, penso di avergli fatto un bel regalo” dice con emozione Gabriele che racconta in questo articolo la sua esperienza, vissuta fianco a fianco con l’amico Andrea Marcheggiani.

“L’idea è partita a febbraio – spiega Gabriele – mi sono subito iscritto perchè volevo provare un trail su una distanza mai fatta e perchè sono affascinato dal Gran Sasso. Questa competizione, dopo la Maratona di Milano, è diventata uno dei miei obiettivi stagionali. Ho fatto qualche gara su strada, partecipato al Pala Rock Trail di Bagnaia e quello di Valsorda e qualche uscita sui monti che circondano Terni.

Parto con l’amico Andrea Marcheggiani e troviamo subito un bel tratto in salita intorno al paese di Pietracamela, per poi entrare in un bosco di faggi per circa 5 km fino ad uscire agli impianti di risalita di Prati di Tivo. Da lì ncora salita direzione rifugio Cima Alta dove si inizia a vedere l’altro rifugio, il Franchetti, e ancora più su il Passo del Cannone. Salite con pendenze superiori al 30%, tutta roccia e sassi, passaggi tecnici vicino al ghiacciaio con funi di acciaio, catene e gli ultimi 100 metri attaccati ad una fune con il dirupo sotto ai piedi. Bellissimo.

Dopo circa 16 km la salita è terminata, siamo oltre 2700 mt di quota e da qui inizia il tratto più tecnico e impegnativo in discesa. Si scende fino al rifugio Garibaldi, dove è stato allestito l’ultimo ristoro. Mangiamo qualcosa, beviamo, facciamo il pieno alle riserve di acqua e di nuovo giù in picchiata. Al 23° km le ginocchia non ne potevano più, inciampo su un sasso e solo Dio sa come ho fatto a non cadere. A quel punto lascio andare Andrea, rallento la mia corsa e scendo lentamente, penso di fermarmi, gli altri atleti dietro di me passano, ma non era quello che mi interessava: dovevo solo arrivare al traguardo per me e per una promessa fatta ad un’amica: portare la maglia del “Sorriso di Teo” sulle vette del Gran Sasso. Dovevo onorare quella promessa e così ho stretto i denti nella discesa per le cascate del Rio Arno, poi di nuovo 2 km di salita per arrivare di nuovo a Prati di Tivo e giù ancora discesa per 3,5 km direzione Pietracamela. Finalmente entrando al pese ho sentito la musica e lo speaker. Teo ha tagliato il traguardo”.