Erano in 51.295 alla prestigiosa Maratona di New York, iconico appuntamento per i podisti di tutto il mondo ed evento conosciuto a livello planetario. Al via c’era anche Gianfilippo Grillo portacolori dell’#iloverun Athletic Terni che si è distinto completando il percorso con il tempo di 2:34:26 tagliando il traguardo in 86° posizione assoluta, 76° tra gli uomini e 14° di categoria nella fascia d’età 35-39. Inoltre, Grillo è stato il quinto italiano a completare la corsa. Il tempo non soddisfa pienamente l’atleta ternano che veniva da una preparazione piuttosto tribolata, a causa del Covid che lo ha colpito a settembre costringendolo di fatto a rimanere fermo per almeno due settimane e qualche altro problema fisico nel mese successivo. Tuttavia, Grillo ha portato brillantemente al termine la prova, sospinto dal proverbiale entusiasmo della folla newyorkese lungo le strade, in un’atmosfera magica che rende questa corsa unica al mondo.

“La gara è andata più o meno come avrei potuto correrla – commenta Gianfilippo Grillo – visto che la preparazione non è stata affontata nel migliore dei modi a causa del Covid che mi ha fermato due settimane e settembre e poi altri problemi fisici che non mi hanno permesso di caricare quanto necessario per preparare una gara con un ritmo decisamente più forte. Ma l’esprienza è quello che conta. La gara è dura ed il percorso molto impegnativo, finchè non lo provi di persona non te ne rendi conto. Pensavo fosse duro ma non così. L’atmosfera è fantastica, lungo le strade c’è un tifo da stadio come un milione di Curve Nord messe insieme. Le persone in giro vivono questo evento con la massima serenità ed ammirazione verso chi corre quasi graditudine per chi viene a New York per a partecipare. Un’esperienza che sicuramente chiunque corre, prima o poi, deve fare perchè questa è l’icona delle maratone. Che sia fatta nelle migliori delle condizioni o preparata alla meno peggio va bene lo stesso e io so contento ugualmente”.

Tra gli uomini vince il 32enne etiope Tamirat Tola, iridato della specialità a Eugene 2022, chiude in 2:04’58” nuovo record delle 52 edizioni della gara con un progresso di 8 secondi sul tempo ottenuto del keniano Geoffrey Mutai dodici anni fa nel 2011. Alle sue spalle finiscono il keniano Albert Korir, re nel 2021 (2:06’57”) e l’altro etiope Shura Kitata (2:07’11”). Settimo il 28enne milanese Iliass Aouani, primatista nazionale, in 2:10’54”, alla quarta maratona della carriera (in 19 mesi) e prima volta a New York. In chiave europea meglio fanno l’argento olimpico, l’olandese Abdi Nageeye (quarto in 2:10’21”), il belga Koen Naert (quinto in 2:10’25”) e l’israeliano argento iridato Maru Teferi (sesto in 2:10’28”). Tra le donne vince la 33enne keniana Hellen Obiri, ex pistard di lusso – due argenti olimpici e due ori mondiali nei 5000 – con un finale irresistibile chiude in 2:27’23” con l’etiope Letensebet Gidey seconda a 6″ e la campionessa uscente, la keniana Sharon Lokedi, terza a 10″. Era da 1989 e dall’uno-due della grande norvegese Grete Waitz che a nessuna riusciva la doppietta Boston-New York nella stessa stagione.