Primo e secondo ai campionati italiani paralimpici di mezza maratona categoria T38 che si sono svolti a Fano. Giacomo Grillo e Mauro Calderini fanno il pieno di medaglie ma soprattutto di fair play. Una storia che merita di essere raccontata perchè rappresenta l’essenza e il lato migliore dello sport e della vita. Quando si fondono in mille sfaccettature e il mondo della corsa diventa specchio dell’inclusività e dell’amicizia.
Giacomo Grillo e Mauro Calderini condividono il pre-gara, ritiro del pettorale compreso, e buona parte della competizione. Grillo parte piano e ci mette un po’ a ingranare un dignitoso passo di corsa. Capisco che quel giorno non è facile stare al giusto passo, ma comunque dopo 5-6 chilometri raggiunge Mauro e qui viene il bello. Calderini chiede a Grillo di correre insieme fino al traguardo, dove lui non avrebbe cercato di fare la gara per la prima posizione. “Avrei accettato lo stesso di farla con lui perché l’amicizia è amicizia ed è bellissimo condividere sensazioni, fatica e sudore” dirà Grillo dopo il traguardo.
A 2 chilometri dall’arrivo succede l’imprevisto. Sull’infida passerella in ferro lungo il porto, Grillo avvisa il compagno di stare attento ma è lui beffardamente ad avere la peggio. Un inciampo lo fa cadere a terra e sbattere il ginocchio. Calderini si ferma e lo aiuta a rialzarsi. “Neanche degno di uno sguardo la mia bellissima ferita e riparto ringraziando Mauro per il soccorso e il sostegno profuso a questo anzianetto con le ginocchia da bambino” racconta Grillo. E un’idea comincia a frullargli in testa: quella di arrivare insieme al traguardo. Sulle prime pensa di far vincere l’amico come segno di riconoscimento, ma dopo realizza che non sarebbe stato giusto e magari da un premio diventava una presa in giro. Un accordo è un accordo, i due arrivano praticamente insieme: Grillo primo e Calderini secondo. L’amicizia e il rispetto, ancora una volta, vincono su tutto.