Panorami mozzafiato ma anche pioggia e qualche criticità nell’organizzazione, dovute forse al fatto che si trattava della prima edizione. Al termine di 144 chilometri massacranti, Edoardo Crisostomi ha concluso con un ottimo 6° posto la prima Garda Riviera Run Tour nella splendida cornice del Lago di Garda. Il tempo finale di Crisostomi 17h19m58s regala al portacolori arancionero un fantastico sesto posto alle spalle del vincitore Marco Gubert (13h26m17s), il secondo classificato Vittorio Silva (13h50m48s), il terzo Francesco Corradi (14h33m38s), Andrea Zecchinato (15h32m01s) e Alessandro Crestanini (15h33m49s) rispettivamente quarto e quinto.

La corsa principale prevedeva il giro completo del Lago di Garda, Peschiera del Garda – Peschiera del Garda, per un totale di 144km. Previste altre distanze gara inferiori di 100 km – 75km, tutte definite ultra – e km 42 – km 21 – km 10 definite normal. Le ultramaratone (144km – 100km – 75km) rientrano come prove del 23° Grand Prix IUTA 2025 di Ultramaratona e del 12° Criterium Regionale Zona Nord. Un evento unico nel suo genere, completamente a bordo lago con Peschiera del Garda come sede di partenza e arrivo della gara da 144 chilometri.

Questo il racconto di Edoardo Crisostomi della sua epica gara “Mi sono alimentato bene e non ho mai avuto problemi di stomaco. Ho avuto un po’ di crisi, sia dal punto di vista mentale, considerando anche solo 4 ristori lungo il percorso, quasi zero indicazioni e pochissime frecce che segnalavano la percorrenza nei centri abitati, quindi perdersi era facilissimo. Una delle crisi più grandi è stata al 102esimo chilometro, quando avremmo dovuto essere già alla seconda e ultima base vita dopo quasi 5/6 ore di pioggia, gallerie e strade ovviamente aperte al traffico ma in realtà mancavano ancora 10 chilometri a Salò. Anche quella, comunque, l’ho superata. Arrivato alla base vita mi sono cambiato e ho mangiato per bene (circa 40 minuti), forse troppo tempo ma necessario per un reset mentale. Da lì siamo ripartiti sapendo che ci sarebbero stati ristori ogni 5 chilometri, ma in realtà non ne abbiamo più trovati fino all’arrivo. Sono veramente soddisfatto della mia avventura: ho sempre corso, a parte gli ultimi chilometri in cui stavo aspettando il mio compagno di viaggio, perché dopo 15 ore non potevamo proprio separarci. La medaglia e la gara mi sono sembrate ancora più meritate e apprezzabili per la loro durezza, anche perché non c’era nemmeno un’ambulanza né un “servizio scopa”. Già non vedo l’ora di fare un’altra pazzia del genere, ma ora mi godo questa esperienza, grato alla corsa per le emozioni che ho vissuto”.